Descrizione
In queste pagine è delineata la vicenda esistenziale e intellettuale di Edith Stein. Donna straordinaria, è stata capace di racchiudere nella sua persona molte “possibili” vite. Le ha realizzate come ebrea e cattolica, fenomenologa e filosofa cristiana, docente e monaca carmelitana, agnostica e santa. Si tratta di un processo vitale dagli apparenti salti qualitativi, i quali si volgono all’ascolto di un medesimo nucleo identitario. Questa viva “formazione di sé” ha condotto Edith Stein a una “donazione di sé”, culminata nell’Olocausto. Il Diario di Edith si sovrappone ai pensieri di Angela Ales Bello, in veste di narratrice d’eccezione. Con la sentita partecipazione della narratrice, e insieme mantenendo il distacco critico della studiosa, viene scoperta la storia di un’anima. Le emozioni e le conquiste intellettuali trovano una sintesi grazie al peculiare approccio ai “fenomeni” che Edith Stein aveva appreso alla scuola di Edmund Husserl, di Tommaso d’Aquino e di Teresa D’Avila. Sintesi mirabile di pensatori che “si danno la mano” al di là dello spazio e del tempo.
Angela Ales Bello è tra i massimi studiosi e traduttori di Edith Stein. È professoressa emerita di Storia della filosofia contemporanea presso la Pontificia Università Lateranense di Roma e Presidente del Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche e dell’International Society of Phenomenology of Religion con sede a Roma. Il suo campo di ricerca è quello della fenomenologia “classica”, specialmente il pensiero di Edmund Husserl e di Edith Stein, in riferimento alle correnti filosofiche contemporanee. I temi trattati nei suoi scritti riguardano l’antropologia filosofica, con particolare attenzione alle questioni del genere, la fenomenologia della religione, la psicologia e la psicopatologia fenomenologica.